Brain Damage
PRESENTAZIONE:
BRAIN DAMAGE è formato da quattro progetti; quattro capitoli, “Craving”, “Doppelgänger”, “Lost in the K-Hole”, “Rorschach”, incentrati su differenti e autonome tematiche psicologiche, connesse l’una all’altra dalla presenza costante di tre elementi fondamentali: la mancanza, il desiderio, la sofferenza.
Ciò che l’autore durante i tanti anni di ricerca e lavoro non ha potuto registrare istantaneamente, come nel caso di “Craving” e “Rorschach”, lo ha prima immaginato e poi ritratto alla maniera di “Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”. Non solo reportage, dunque, compongono il libro, ma anche regie.
Per fotografare i deliri della mente, pur restando incredibilmente ancorati alla realtà, ci vuole, oltre a una profonda conoscenza dei temi affrontati, anche una potente e fervida immaginazione. Immaginazione che è, di fatto, visionarietà applicata a una logica dei sensi e dell’espressione.
Queste doti artistiche Di Donato le possiede e le ha trasmesse evidentemente ai quattro progetti fotografici di Brain Damage dove le immagini delle pulsioni inconsce si sono trasformate in forme figurative inquietanti e perturbanti. Anche quando il corpo umano è nitido, integro e realistico (“Craving” e “Rorschach”), e non palesemente astratto, surreale e “defigurato” (“Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”), l’autore allude alla sua devastazione, distorsione ed evanescenza: il corpo e la sinestesia dei sensi sono immagini della mente e dei suoi tormenti, di alcuni traumi della condizione umana e dello stare al mondo.
Nel panorama della fotografia e della cultura visuale contemporanea, Di Donato elabora immagini sinottiche e insieme narrative, storie visive riflessive che parlano in vario modo alla coscienza immaginale collettiva e individuale. Il carattere fortemente psicologico delle fotografie rende Brain Damage un’opera complessa, come complessa è la psiche umana così smarrita nei disagi dell’ipermodernità.
(Fabiola Di Maggio)
Michele Di Donato:
Michele Di Donato è nato in Puglia nel 1968 e vive in Sicilia da circa vent’anni. Si dedica alla fotografia sin da piccolo, all’inizio da autodidatta e poi studiandola e approfondendola in numerosi corsi e master. Svolge regolarmente workshop, in diversi contesti formativi, sulla percezione visiva, sulla composizione fotografica e sulla lettura delle immagini.
Lettore di portfolio in numerose rassegne di fotografia, dal 2018 entra a far parte del progetto ISP Italian Street Photography, per il quale svolge experiences formative di Street Photography in qualità di mentore. Sempre nel 2018 è stato selezionato dall’archivio S.A.C.S. del Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – Museo Riso di Palermo e, nello stesso anno, entra a far parte del COLLETTIVO NEUMA insieme ad altri artisti siciliani.
Michele fotografa per necessità, e questo suo modo viscerale di scrivere con le immagini gli ha consentito di ricevere apprezzamenti a livello nazionale e internazionale fra i quali il Moscow International Foto Award 2015 e 2016 in RUSSIA, la 16° edizione del China International Photographic Art Exhibition e l’International Salon of Fine Art Photography 2016 in INDIA.
Inoltre ha vinto il 6th China International Digital Photography Art Exhibition 2017 in CINA, il Tokyo International Foto Award 2017 in GIAPPONE e il SONY WORLD PHOTOGRAPHY AWARD 2017 nel quale ha conseguito l’onoreficenza di “Commended as Top 50 in the World” nella categoria Open Architecture.
Le sue immagini quindi sono state pubblicate su magazines come Reflex, Foto CULT, Click Magazine, Gente di Fotografia, Cities, Die Angst Munich, L’Oeil de la Photographie Paris, F-STOP Magazine, Edge of Humanity Magazine, fanno parte di molte collezioni pubbliche e private e inoltre sono state esposte in numerose MOSTRE personali in tutto il mondo. Attualmente è rappresentato dalle seguenti gallerie d’arte: Singulart (Parigi), Saatchi Art (New York), Blank Wall Gallery (Atene), NewBloodArt (London)
Loredana De Pace
Giornalista pubblicista, curatrice indipendente e quando sente di avere qualcosa da dire, anche fotografa. È autrice del libro TUTTO PER UNA RAGIONE. Dieci riflessioni sulla fotografia (emuse, 2017). Scrive da sedici anni per la testata FOTO Cult – Tecnica e Cultura della Fotografia. Fa parte dell’associazione fotografica FareFotografia.
Si occupa di consulenze one-to-one, letture portfolio (online e dal vivo), curatela di pubblicazioni editoriali e di esposizioni fotografiche. Ha curato l’archivio dell’autrice calabrese Gina Alessandra Sangermano. Partecipa a giurie di premi nazionali e internazionali e segue come photo consultant progetti fotografici ed espositivi in Italia e all’estero. Collabora con associazioni culturali nell’organizzazione di eventi e conferenze sulla fotografia. È docente di progettazione fotografica e photo editing. Ha ideato e curato, insieme alla regista Rossella Viti, Territori latenti. Come fotografa, ha esposto El pueblo de Salinas e Ecuador: il piccolo gigante (2011, anche volume con introduzione di Luis Sepúlveda), Sono un cielo nuvoloso (2014, Galleria Interzone-Roma), Qualcosa è cambiato (Priverno, 2017).
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